Ho preso a prestito dal poeta Grabbe il titolo del suo testo “Scherz, Satire, Ironie und tiefere Bedeutung” (Scherzo, satira, ironia e altre cose più profonde) poiché contiene tutte le caratteristiche (a volte solo una di queste, altre volte più di una) che potremmo utilizzare come etichette per le strategie estetiche degli artisti. Oltre a questo non esiste alcun legame, di nessun genere, con il testo di Grabbe, neppure dal punto di vista del contenuto.
[…]L’arte italiana degli ultimi anni, come del resto tutta l’arte a livello internazionale, ha un debito nei confronti dell’arte concettuale, che naturalmente in Italia è molto meno radicale, purista, minimalista che altrove … Gli artisti si servono dei classici media come pittura, disegno e scultura, ma anche di installazioni, fotografia e video. In tutte le opere in mostra la citazione, sotto forma di rimando a immagini dell’arte antica, svolge un ruolo rilevante. […] Il peso della storia, una storia dell’arte soverchiante e, non di rado, opprimente viene spesso gestito in modo giocoso, con ironia e umorismo. Devis Venturelli è per me uno dei più interessanti video artisti italiani. Nelle sue opere, concise e pregnanti, non di rado mette in scena se stesso nei panni di un eroe chapliniano, costretto a combattere con oggetti malvagi o con i capricci del vento, nella cornice di una sconsolata architettura moderna di periferia. L’arredo urbano è per lui materiale di gioco, e i suoi video hanno una struttura narrativa assurda e surreale, ma anche un’eleganza formale che ricorda l’arte cinetica del gruppo attivo a Milano negli anni Sessanta. (© 2010, Peter Weiermair)