I’ll never be a folk singer è un’installazione fondata sulla teorizzazione di un’architettura di utopie e visioni leggere. Strutture in rete metallica simulano volumi costruttivi che sprigionano aria. Le vestigia di un’architettura letteralmente ventilata sono rivestite da  paramenti - patchwork di ritagli di carta da campionari di punti maglia. Intrecci irregolari di fili di lana si inseriscono negli interstizi come infiorescenze spontanee. La coloritura folk sostituisce all’impatto costruttivo una caratterizzazione home made fatta di morbidezza, colore e vento.

I’ll never be a folk singer is an installation derived from theories of architecture utopian, lightweight. Wire mesh structures simulate architectural volumes that give out air. The ruins of a literally ventilated architecture are covered by facades- patchwork of paper, cut out from knitting’s samples case. Colored wool clots are as shoots in interstices. Folk colors substitute soft, colored, airy, home-made trait for architectural impact.